“Miele”, amore e altre importantissime sciocchezze: la libertà secondo i M.A.T.

“Miele”, amore e altre importantissime sciocchezze: la libertà secondo i M.A.T.

“Miele” è l’EP d’esordio dei M.A.T., punto di partenza di un progetto giovane ma che sembra avere idee abbastanza chiare. Il trio ha appena pubblicato per Revubs Dischi una manciata di brani che mescolano indie vecchia maniera (Sick Tamburo e Prozac in primis) con una fresca ventata di auto-narrazioni dal retrogusto rock’n’roll che regalano al tutto una dimensione crossover davvero interessante.

Le voci dei M.A.T. si alternano e s’incastrano attraverso sfumature vocali diverse, ma capaci di convivere in modo piuttosto convincente: già nel brano di apertura del lavoro, “BDSM”, emerge il fascino di una pluralità che necessita ancora di amalgamarsi efficacemente, ma che comunque rivela una filosofia importante di condivisione e di “scrittura collettiva”.

Canzoni che parlano d’amore (e a loro modo, come direbbe il Maestro Guccini, anche “di morte e altre sciocchezze”) attraverso lo slancio giovanile di un gruppo di penne ispirate, senza mai cedere a facili romanticismi ma piuttosto lanciandosi in erotiche confessioni che rendono “Miele” una messa a nudo mica da poco: basta leggere fra le righe della stessa “BDSM” o di “Fra le tue gambe”, per capire che dietro la sfacciataggine del gruppo si nasconde una precisa e disperata richiesta d’amore.

I singoli avevano già fatto intendere la direzione del disco, che trova forse il suo preciso sunto poetico in “Anubi”, vero e proprio manifesto personale di un album dotato di carattere e identità: c’è da credere che sia solo l’inizio di qualcosa che merita fiducia, da parte di pubblico e addetti al settore.

By |2023-07-21T11:01:45+02:00Luglio 2023|musica, recensioni|