“Amorè” è il primo disco di Aldo Di Caterino, pubblicato recentemente da Abeat Records. Un debutto incredibilmente maturo. Noi ce lo siamo fatti raccontare dallo stesso artista nell’intervista che trovate qui sotto!
Sei di Bari. Che rapporto hai con la tua città e come questa influenza la tua musica?
Amo la mia città, mi ha dato la possibilità di formarmi e di conoscere tanti validissimi musicisti, alcuni dei quali presenti proprio nel mio album. Sicuramente ha rappresentato un punto di partenza importante e lo sarà sempre. Sarebbe bello se fosse dato più spazio ai giovani artisti di occupare spazi importanti nelle programmazioni culturali organizzate dalla pubblica amministrazione per valorizzarli al massimo.
La tua musica è già molto matura, nonostante la tua giovane età. Come hai raggiunto questo livello? Quanto è stato importante lo studio e dove ti sei formato?
Sono sempre stato circondato dalla musica grazie alla mia famiglia fortemente appassionata. Dischi e strumenti musicali sono sempre stati a mia disposizione da bambino. A 11 anni inizia il mio percorso classico in conservatorio seguito dal bienni di musica jazz e in composizione jazz. Ho approfondito la musica brasiliana nella scuola di musica “Il Pentagramma”. Essere “affamati” di conoscenza è l’approccio mentale più comune fra i grandi musicisti che ci hanno preceduto. Importante secondo è affrontare il percorso classico per quanto riguarda studi e repertori in quanto aiuta a comprendere le “geometrie” del proprio strumento e a conoscere in maniera approfondita tutto il repertorio, penso che sia importantissimo conoscere tutto ciò che rappresenta il passato per poter apportare alla musica qualcosa di personale e innovativo. Nel jazz ancora di più la conoscenza approfondita della tradizione a prescindere dal taglio stilistico.
L’amore per il flauto invece quando si è manifestato?
Io suono il flauto traverso da quando avevo 6 anni. Ha accompagnato la mia vita da sempre diventando un estensione del mio corpo. Sono assolutamente innamorato del mio strumento che mi dà la possibilità di esprimermi sempre di più. Anche dopo tanti anni scopro quotidianamente le sue capacità timbrico-espressive facendomi esplorare mondi sempre nuovi. E’ parte di me e lo sarà sempre. Da un po’ di tempo ormai suono anche il flauto contralto che mi ha rapito totalmente
Hai recentemente partecipato al Medimex. Che esperienza è stata? Ci racconti com’è andata?
Una delle esperienze più belle!Ci tengo tantissimo a ringraziare Abeat, Puglia Souds, Medimex e Italia jazz per aver creduto nel progetto e per aver deciso di supportarlo con così tanta dedizione! L’operazione di valorizzazione dei talenti pugliesi è assolutamente importante soprattutto per poter dare voce nazionale e internazionale a tanti artisti che decidono di donare la loro arte al Mondo. La nostra terra è ricca di valori artistici culturali che vanno evidenziati e sottoposti all’attenzione del grande pubblico internazionale. Un ringraziamento sentito per queste istituzioni!
Cosa ne pensi della scena jazz italiana di oggi? Cosa ti piace e cosa invece no?
Sicuramente la mia visione di giovane artista emergente può essere diversa da chi calca da molti più anni i palchi del nostro Paese. Secondo il mio punto di vista l’Italia è uno del paesi più ricchi di jazzisti stimati ed apprezzati anche a livello internazionale che non hanno bisogno di essere citati. Tanti gli idoli e gli esempi da seguire per cercar di tirare fuori l’espressività dei più dotati. Il sistema musicale italiano forse dovrebbe mostrarsi più aperto alle nuove generazioni e alle nuove leve prendendole sempre più in considerazione per le programmazioni.
Grazie per il tuo tempo Aldo, chiudiamo chiedendoti quali saranno i tuoi prossimi impegni.
Tanti progetti nuovi stanno per nascere. Il primo che vede anche un tour in Italia coinvolge la grande pianista giapponese Eri Yamamoto. Grazie al mio leggendario manager Nico Scotti siamo entrati in contatto e in grande sintonia artistica. Porteremo la nostra musica in giro assieme al fisarmonicista Vince Abbracciante.
Ad agosto grande novità, grazie a Mario Caccia avrò l’opportunità di esibirmi sul palco con Enrico Pieranunzi, musicista iconico e dal contrabbassista Carlo Bavetta.
Seguiranno altri progetti nella stagione invernale di cui, se ne avrai piacere, potremo parlare e discuterne.