maiogabri porta il sole in un mondo “Senza Colori”

maiogabri porta il sole in un mondo “Senza Colori”

“Senza Colori” è il primo singolo di maiogabri, prodotto dall’etichetta indipendente MIND e distribuito da ADA Music, fuori il 9 giugno. 

Un singolo che, colmo di dolcezza, sa offrire una buona dose di ottimismo e propositività quando ci sono dei momenti di grigiore.

Noi ce lo siamo fatti raccontare dallo stesso artista nell’intervista che trovate qui sotto!

 

Benvenuto su Now We Rise! È da poco disponibile su tutte le piattaforme “Senza Colori”, il tuo primo singolo per l’etichetta indipendente MIND. Raccontacelo utilizzando 3 aggettivi che lo descrivono a pieno!

Ciao, grazie per l’invito! “Senza Colori” in 3 aggettivi è sicuramente: dolce, perché penso sia una canzone dalla scrittura e dalla tematica molto dolce, confortante, perché è nata come una consolazione per una persona alla quale offrire la prospettiva di un futuro migliore contro la tristezza del presente, e malinconica, perché per tutto il brano permane questo alone di malinconia generato dalla consapevolezza che il futuro deve ancora venire, e al di là dei sogni bisognerà tornare a lottare coi propri problemi quotidiani.

Nel tuo brano si percepisce molto che di sicuro il cantautorato è stato una base fondamentale per te. Quali sono gli artisti a cui pensi di essere più legato e perché?

Sicuramente possiede un posto speciale nel mio cuore Lucio Dalla, col quale penso di essermi innamorato della musica, sempre un passo avanti a tutti ma al contempo così semplice come era. Dopodiché non posso non citare De Gregori, che mi ha travolto con i suoi testi, o i più contemporanei Calcutta e Caparezza, che forse più di tutti mi hanno insegnato la bellezza delle parole: non è importante cosa dici, ma come lo dici.

Collegandoci alla domanda precedente, come pensi che i tuoi ascolti abbiano influenzato la tua scrittura?

Beh, penso parecchio. Mi ricordo, ad esempio, che il primo periodo nel quale ho scoperto Calcutta ogni mia canzone sembrava un suo pezzo venuto male, la falsa copia. Poi c’è anche da dire che ogni artista che si interessa dei propri testi ha un suo marchio di fabbrica, un suo modo di utilizzare la lingua e farla suonare che personalmente ho sempre trovato molto affascinante, tant’è che mi capita spesso di notare, leggendo quel che scrivo, che certe volte una frase potrebbe assomigliare ad una canzone di cantante X piuttosto che ad un incastro di cantante Y, ma comunque nulla di grave, anzi.

…e in che modo pensi che proprio da questi ascolti ti ci sei discostato del tutto?

“Discostato del tutto” mi sembra eccessivo, anche perché penso che ogni bravo artista debba obbligatoriamente rubacchiare di qua e di là se vuole raggiungere un proprio stile, senza mai mollare il bagaglio acquisito: più conoscenze hai, più libertà di spaziare hai in tuo possesso. Ad ogni modo mi sono distaccato dalle false copie di Calcutta, ecco, scrivendo tanto e valutando il mio lavoro, capendo quali suoni mi piacciono e quali no, che parole e che concetti mi piacciono e quali invece sono da evitare, e così via.

Il mercato musicale italiano è diventato un mare magnum a tutti gli effetti: cosa ne pensi di questa affermazione? E in che modo pensi che ci si possa distinguere dagli altri al giorno d’oggi?

Sull’affermazione concordo, concordo a pieno. Da quanto la tecnologia ha fatto tutti questi progressi da permettere a chiunque di fare musica e caricarla su una piattaforma di streaming musicale praticamente a gratis la situazione si è fatta un attimino più complicata, ma non per forza questo deve essere un deficit, specialmente se ci si mette nei panni di un ascoltatore che avrà sicuramente una più vasta scelta per i suoi gusti e per le sue orecchie. Dalla parte dell’artista, invece, non ci piove che sia decisamente più difficile emergere da questo mare magnum, ed io non saprei dirvi qual è la ricetta magica, anche perché sennò ne staremmo parlando in collegamento da Sanremo.

Quel che so è che bisogna avere fiducia, pazienza, sincerità, e soprattutto tanta necessità di farlo. D’altronde, se anche la necessità mi portasse in un futuro a scrivere canzoni da far ascoltare solamente ai miei 4 amici, non mi starei comunque distinguendo dagli altri?

Lasciaci consigliandoci un film che pensi secondo te possa essere la continuazione visiva del tuo singolo!

Ok sarò molto nostalgico e banale, ma vi dirò Up della Disney. Guardare le scene del visual video di “Senza Colori” su Youtube per credere. E poi, anche dovesse essere la continuazione visiva del singolo… mi piacerebbe volare su una casa trasportata da palloncini!

 

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By |2023-06-13T12:47:11+02:00Giugno 2023|interviste, musica|