Aspettare l’alba con Beca: come innamorarsi in Versilia

Aspettare l’alba con Beca: come innamorarsi in Versilia

In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo per La Rue Music, abbiamo deciso di fare qualche domanda all’artista toscano Beca, cantautore capace di sorprenderci con le sue scelte musicali evocative, a cavallo tra tradizione e futuro. Un ottimo viatico per tornare a farci innamorare della canzone d’autore (quella 2.0).

Benvenuto su Now We Rise, Beca! E’ da poco disponibile su tutte le piattaforme “Aurora”, il tuo nuovo singolo per LaRue Music. Ti va di scegliere tre aggettivi per descrivere la tua canzone? E aggiungine anche uno “bonus”, che invece non si addice affatto ad “Aurora”!

Aurora è un pezzo che racconta un momento d’intimità con me stesso. Sono di fronte al mare, un luogo dove vado spesso a pensare, perché qui le mie preoccupazioni si ridimensionano e si fanno piccolissime. Per questi motivi forse gli aggettivi più adatti sono “intima”, “terapeutica” e “purificante”. “Aurora” è un progetto unico all’interno del mio repertorio e gli aggettivi che ho scelto lo testimoniano; se dovessi scegliere un aggettivo che invece mi rappresenta, ma con aurora c’entra ben poco, è “spigliato”.

Sei di Viareggio, e dal brano si capisce che con il mare hai un rapporto particolare… ti va di raccontarci qualcosa sul rapporto che hai con la tua città?

Sono molto legato a Viareggio, alle sue persone e alle sue tradizioni. Credo che sia una città ottima dove vivere, ha tanti lati positivi. Certo sarebbe bello anche fare delle esperienze, soprattutto nelle grandi città, che hanno opportunità che Viareggio non può offrire. Sono certo che anche se dovessi spostarmi nel corso della mia vita tornerei periodicamente, solo per vedere il mare.

La tua è una penna educata: anche se sei “solo” al secondo singolo, verrebbe da pensare che tu di gavetta ne abbia fatta eccome. E’ così, oppure sei un vero e proprio “enfant prodige”?!

Diciamo che sono ora nel momento della gavetta, in cui c’è da impegnarsi per creare un’immagine, provare tanto, stare molte ore in produzione. Per quanto riguarda la musica in sé, posso dire che ho studiato tanto. Ho tante fonti d’ispirazione da musicisti a scrittori e ogni volta che trovo qualcuno di cui apprezzo il lavoro cerco di tirarne fuori dell’insegnamenti.

“Aurora” è un brano pop, che però non cede alle lusinghe del mainstream mantenendo in fase di scrittura un’ottima identità: c’è qualche artista, in particolare, al quale ti ispiri, o che ti ha particolarmente ispirato nella tua “formazione musicale”?

Sono influenzato da tanti artisti ma anche da altrettanti generi, è difficile non esserlo quando si ama la musica quanto la amo io. Se dovessi scegliere però la mia fonte di ispirazione più grande questa sarebbe sicuramente il duo BattistiMogol. L’immediatezza e l’espressività dei testi di mogol abbinata alla genialità musicale di battisti è una combinazione veramente unica.

Che cosa ne pensi della scena di oggi? E’ un mercato, quello italiano, che sembra davvero essere iper-affollato. Come si riesce ad elevarsi dalla media, quali sono gli attributi che, secondo te, è necessario che un artista abbia per non scomparire nella folla?

Io cerco di essere me stesso il più possibile, scrivere riguardo a ciò che vivo e suonare ciò che mi piace suonare. Non mi piace doversi per forza trasformare nel tentativo di fare qualcosa di più alla moda. Credo che alla fine questa integrità e questo rimanere onesti con se stessi ti possa premiare, poi ci sono moltissime variabili in gioco quindi non basta solo questo.

Consigliaci un luogo, un drink e una persona con la quale ascoltare il tuo ultimo singolo per “La Rue Music”, “Aurora”.

“Aurora” va ascoltata come è stata scritta: all’alba dopo una serata, con l’ultima birra e rigorosamente da soli, per pensare.

 

By |2023-05-09T11:18:44+02:00Maggio 2023|interviste, musica|