Si chiama “Quer Ballo” ed è il nuovo singolo di Costa, moniker di Stefano Costantini, romano di nascita ma milanese di adozione. “Quer Ballo” si fonda proprio sulla nostalgia della casa nativa, il tutto nato però durante una visione, un’epifania.
Ad accompagnare questa uscita c’è stato anche il remix del singolo, opera di North of Loreto/Bassi Maestro. Noi abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano, parlando anche di cinema e non solo di musica.
Ciao Costa, siamo su Nowerise! Il 20 gennaio hai pubblicato in una duplice veste il singolo “Quer ballo“, uno in versione originale e l’altra come remix di North of Loreto aka Bassi Maestro. Come nasce la collaborazione con un artista e produttore che si associa più al versante house/rap?
Ciao e grazie per il vostro spazio. Innanzitutto ci tengo a dire che sin da piccolo sono un fan di Bassi Maestro quindi potete immaginare la mia contentezza quando, durante il festival di SanNolo ho avuto l’opportunità di essere scelto direttamente da lui e di vincere il premio tecnico che prevedeva un remix del suo nuovo progetto, North Of Loreto.
Sono davvero felice del risultato e di come il suo mondo si sia sposato con il mio.
“Quer ballo” nasce da una visione mentre eri in un parco a Milano…raccontaci qualcosa in più su questa suggestione!
Capita a tutti di viaggiare con la mente mentre si vivono delle esperienze comuni. Questa canzone cerca di rappresentare proprio questo piccolo viaggio, che parte da una ragazza che arrampica sui tessuti a parco Sempione e si ritrova invece in un bosco su un’isola indefinita. Così la storia assume elementi più eterei, come volutamente rappresentato nella copertina.
Su Nowerise ci occupiamo anche di cinema e leggendo la tua biografia non abbiamo potuto non notare che oltre che in ambito musicale, sei stato anche attore per il cinema. In che veste hai preso parte alle riprese? È un’esperienza che rifaresti?
Nel 2010 ho interpretato Martino, il figlio del personaggio interpretato da Diego Abatantuono, nel film “Area Paradiso” di Abatantuono e Armando Trivellini.
Ovviamente non avrei mai immaginato di diventare attore, però il caso ha voluto che in quel film la produzione cercasse un ragazzo trombettista e non un attore che fingesse di suonare la tromba, e alla fine sono arrivati a me. È un’esperienza che certamente rifarei, anche se devo ammettere che non mi sento di appartenere molto alle dinamiche del mondo della recitazione, però mai dire mai.
Parlando sempre di cinema ma restando comunque sul tema musica, ti sei occupato molto spesso di colonne sonore, tant’è che nel 2017 sei in nomination ai David Di Donatello con il brano “The Place” composto con Marco Guazzone, Edoardo Cicchinelli, Marianne Mirage e Matteo Curallo per l’omonimo film. Che elementi ti porti dietro dal cinema che inserisci anche nella scrittura dei brani di Costa?
La musica da film forse è, ad oggi, la migliore esperienza espressiva per un compositore.
Sei libero da tanti vincoli di gente e di circuito. Quello che cerco di fare è di portare con me quella possibilità di sperimentare e di provare mondi musicali sempre nuovi.
Ci ha incuriosito molto anche la copertina, che a nostro avviso rispecchia molto il mondo un po’ “fairy” che evoca il singolo da poco uscito: qual è l’idea dietro questa immagine?
La copertina è venuta fuori giocando con l’intelligenza artificiale insieme al mio amico Giuiano Vozella. Abbiamo provato a descrivere l’immagine della ballerina che fluttua in un bosco e questo è il risultato.
Prima di salutarti ti chiediamo se puoi anticiparci qualcosa sulle tue prossime uscite!
Ho pronto il prossimo singolo e l’idea (opposta a quella del primo disco) è quella di andare di brano in brano a costruire il disco.
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