Dopo aver seguito le avventure di Lazzaro fin qui, potevamo perdere l’appuntamento con il suo disco d’esordio, “Lazzaro“, pubblicato per l’etichetta indipendente La Rue Music Records e interamente prodotto da Nicola Baronti? Ovviamente, no. Anche perché il venerdì di uscite ha assicurato una gran quantità di musica, ma la qualità, anche questo weekend, ha finito con lo scarseggiare… perché, dunque, non aggrapparci alla bellezza di quello che resta da salvare, come appunto l’esordio sulla lunga distanza del cantautore toscano?
“Oro” e “Fears”, i due singoli che hanno anticipato “Lazzaro“, avevano già fatto capire a tutti che il ragazzo aveva idee chiare, ed era ben deciso a darvi spazio anche attraverso idee di arrangiamento che oggi trovano pochi correlativi sul mercato contemporaneo – e che quindi, proprio per questo motivo, finiscono con l’assumere ancora più forza evocativa: dense e nebulose coltri di sintetizzatori calano sulle parole talvolta sussurrate, talvolta urlate di Lazzaro, che con la penna disegna sentieri attraverso la propria interiorità, nell’era in cui il privato è politico più che mai.
Ecco perché, nei testi di “Pulviscolo” o “Salvo Lima”, finisce con il riconoscersi un’intera generazione a spasso tra bar e psicofarmaci, chiusa nel sepolcro dei propri alibi e della propria mania di procrastinazione: il dolore di Lazzaro è quello di chi non sa rassegnarsi alla liquidità di una contemporaneità che finisce spesso con l’annegarci e renderci naufraghi, esuli in alto mare. E’ questo dopotutto il significato che sembrava già trasparire dai singoli, e che esplode nella tracklist di “Lazzaro“, raggiungendo vertici importanti dal sapore più sperimentale ma anche più pop, come nel caso di “Stupida” o “Emorragia”.
Un ascolto riflessivo che aiuta a conoscerci, e a porci le domande che Lazzaro solleva con la furia del temporale, non dimenticandosi, a fine disco, di sciacquare tutto con la delicatissima pioggia di “Bellissima”, trampolino autorale di quello che, forse, potrà essere domani la nuova ripartenza di Lazzaro. Ora godiamoci questo disco, e confidiamo di poterlo ascoltare, presto, dal vivo.

Valentina Guidi è un’interprete e traduttrice certificata, da sempre attiva nell’ambito delle arti contemporanee, musica e teatro. Oltre all’organizzazione di concerti, Valentina intervista artisti per emittenti radiofoniche, conciliando l’attività di traduzione con la sua carriera di giornalista musicale freelance. Attualmente scrive recensioni ed articoli musicali per Gsg Media in UK e per Now We Rise in Italia.