“Festa” è il nuovo singolo di Castelli, il progetto solista di Stefano Castelli, uscito il 9 dicembre e che vede la partecipazione di Luca Urbani. una discoteca oscura ai confini del mondo fa da sfondo a parole magnetiche cantate da Castelli e Luca Urbani, che raccontano la lontananza e l’impossibilità di riabbracciarsi. Un brano dedicato a chi ama ballare anche se su note tristi e fare tardi anche in inverno. Noi abbiamo intervistato Stefano. Ecco che cosa ci siamo detti!
Ciao Stefano, benvenuto su Nowerise! Il 9 dicembre pubblichi il tuo nuovo singolo “Festa”: ti va di raccontarci qualcosa sul brano?
Il pezzo è stato scritto nel 2021 durante la seconda ondata di covid, non parla di questo ma più in generale della mancanza e della lontananza, anche se si possono ritrovare nel testo alcuni riferimenti al periodo storico. Mi piace pensare che il pezzo abbia un riferimento preciso temporale e un contesto definito e pensare a cosa questo potrebbe suscitare durante un ascolto magari tra 10, 20 o 30 anni…
Inoltre, il brano nasce come un featuring con Luca Urbani: come nasce la vostra collaborazione e in che modo nasce un brano quando siete insieme?
Conosco Luca da tempo, è con me l’artefice di tutto il progetto Castelli ed è anche un componente della band live. Luca mi ha aiutato a produrre tutte le tracce ma in questa ha fatto molto di più e ha deciso di cantare con me. Per me è un onore avere Luca come “ospite” qui. Il nostro processo creativo di solito si basa su pezzi fatti con il mio iPad a casa e che poi sviluppiamo in studio.
Il video diretto dalla videomaker Stefania Carbonara è un viaggio che rivisita gli anni 20 del 1900 e li porta verso il futuro, in una danza ipnotica: come mai avete pensato proprio a quegli anni e in che modo secondo voi vi sentite legati a quel decennio lì?
Il disco che uscirà tra qualche mese per la label Bordello a Parigi, si intitolerà “Anni Venti” e per questo motivo mi sono immaginato un parallelismo anche visivo tra i primi anni del ‘900 e l’epoca in cui stiamo vivendo. Anche l’artwork del singolo vuole rivisitare in chiave digitale alcune avanguardie artistiche di quegli anni e comunque trovo ci siano molte analogie tra i due decenni (pandemie, crisi economica, nazionalismi…), sperando ovviamente che gli anni ‘20 del 2000 abbiano un epilogo migliore.
Con il tuo progetto hai avuto la possibilità di condividere il palco con numerosi artisti tra cui i Planet Funk, Metronomy o i Ministri. Hai in progetto qualche prossimo live e in caso con chi ti piacerebbe essere in live?
In realtà le esperienze live più interessanti della mia carriera, tra cui quelle sopra citate, sono tutte avvenute qualche anno fa e con altri miei progetti. Il progetto Castelli è nato in pandemia ed è molto recente, nonostante ciò ho avuto già modo di fare qualche data tra cui una bella apertura a Molly Nilsson, artista molto apprezzata nell’ambito synth pop / postpunk.
Il 14 gennaio tornerò live al rock’n’roll club di Milano e sicuramente seguiranno altre date per promuovere il disco.
Quali sono i tuoi ascolti fondamentali ultimamente e che ti hanno ispirato nella creazione del tuo nuovo singolo?
Oltre ad alcuni classici più o meno noti tipo The Teardrop Explodes, gli Ultravox, John Foxx e i primissimi Depeche Mode direi gli artisti dell’etichetta “Italians do it better” e i Nation of Language che stanno riportando questo tipo di sound ad un pubblico più ampio.
Lasciaci con un quadro o un’opera d’arte (magari degli anni ’20 del Novecento) che possa rappresentare al meglio il tuo singolo “Festa”!
Appunto perché nell’ artwork c’è una certa ambizione di rivisitare in chiave moderna e digitale la pittura metafisica e in generale le avanguardie dei primi del ‘900.

Sono nato a Cesena, nel cuore della Romagna, e da sempre mi occupo di musica.
Nel 2017 ho esordito col mio primo album “Don’t Try”, che ho presentato in tour in Italia e Portogallo, inaugurando un progetto musicale solista indie-folk; su un altro fronte, mi dedico da alcuni anni alla realizzazione di colonne sonore per corti e spettacoli di teatro.
Sono laureato in musicologia al Dams di Bologna, e qui ho recentemente iniziato una collaborazione con Radio Città Fujiko, emittente storica del capoluogo.
Ho fondato il sito Now We Rise con l’intento di dare spazio agli artisti emergenti e promuovere la scena culturale e musicale contemporanea.