Oggi incontriamo Federica Lorusso, una brava e preparata jazzista che ha recentemente debuttato con il disco “Outside Introspections” (Abeat Records). Una chiacchierata piacevole, per scoprire un’artista che ha tutte le carte in regola per piacervi!
Ciao Federica, benvenuta.. Come descriveresti il tuo rapporto con la musica e il jazz?
Posso dire di avere un rapporto abbastanza sano con la musica. Amo quello che faccio e ciò mi porta a dedicarmici per molte ore della mia giornata. Però cerco sempre di ritagliarmi dei momenti per stare con i miei cari, o per dedicarmi ad altre attività. A volte è complicato, lo è stato in particolare agli inizi dei miei studi in conservatorio, quando senti di non poterti permettere di fermarti un secondo. Col tempo impari a rapportarti con la musica in maniera più equilibrata, così da poterla apprezzare anche di più.
Il jazz è una musica che ho dovuto studiare tanto e spesso ti mette alla prova. Ho trovato il mio modo di esprimermi attraverso il jazz e penso che cercare un approccio personale sia fondamentale al fine di non ricadere in inutili paragoni osentimenti di invidia e competitività. Il mio rapporto con la musica migliora al migliorare del rapporto che ho con me stessa.
Parlando di Outside Introspections, possiamo dire che hai debuttato in grande stile. Quanto lavoro e preparazione sono stati necessari per raggiungere un livello così alto, per una debuttante?
Grazie per le gentili parole. È un lavoro costante che inizia nel momento in cui cominci ad affacciarti alla musica. Non so quanto ci sia voluto per realizzare questo disco, ho sempre scritto musica, ho cominciato a suonare con altri musicisti appena ne ho avuto la possibilità. Alla fine si tratta solo di sentirsi pronti per lo step successivo. Ti svegli una mattina, prendi coraggio e prenoti la sala di registrazione, da quel momento lavori per fare in modo che sia tutto pronto per quella data.
Quale team ti ha affiancata nel lavoro? Dalla stesura fino alla pubblicazione.
Prima di tutto i meravigliosi musicisti con cui ho suonato: David Macchione (contrabbasso), Egidio Gentile (batteria) e Claudio Jr De Rosa (sassofono tenore). In studio di registrazione abbiamo lavorato insieme a Ido Zilberman, mentre Alessandro Mazzieri si è occupato di mixing e mastering. Il disco è uscito insieme alle etichette Abeat Records (italiana) e Zennez Records (Olandese).
Ci è piaciuta molto anche l’immagine, dalle foto alla cover del lavoro. Chi ti ha aiutata a tirare fuori il meglio di te, visivamente parlando?
Ivan De Santis è il fotografo che ha scattato la foto di copertina, Nico Murri si è occupato delle luci ma ha anche contribuito con delle bellissime idee occupandosi anche della grafica del disco. Lara Pellicano ha lavorato al trucco, Serena Fortebraccio (la mia insegnante di canto) si è occupata di mettere la musica giusta di sottofondo durante gli scatti e mi ha aiutato con l’outfit. Insomma, ero in buone mani.
Per quanto riguarda il booklet di fotografie, Giuseppe De Santis ha realizzato questi meravigliosi scatti ispirati all’ascolto del disco.
C’è un brano che più di altri reputi essere il più rappresentativo del disco e di te?
È davvero difficile dirlo. Sono legata a tutti i brani che ho scritto in realtà, ognuno di essi descrive un lato di me in un determinato momento della mia vita, o semplicemente un lato della mia personalità artistica. Uno dei miei preferiti è How The Sea Sings After The Twilight, ma non lo definirei il più rappresentativo.
Com’è Federica Lorusso sul palco?
Penso di essere spontanea sul palco. Cerco di creare un rapporto sincero con il pubblico, voglio che le persone dall’altra parte abbiamo un’idea di quello che sto cercando di raccontare, soprattutto quelli che non ascoltano jazz quotidianamente. Più vado avanti e più gestire il parlo diventa semplice, però avere un pubblico caloroso di fronte più fare davvero la differenza.
Per concludere, cosa ci sarà nel tuo futuro più prossimo?
Intanto ci sono un po’ di date in arrivo in Olanda. Sto già lavorando ad un tour estivo per il quartetto. Contemporaneamente continuo a scrivere musica ed a suonare in altri progetti.