Guidato dal produttore, compositore, sound designer, Alfonso De Grandis, e realizzato con la collaborazione del cantautore inglese Sam Mitchell e del batterista Edward Wakili-Hick dei Sons of Kemet , “Breaking Point” è il singolo d’esordio degli Antics& Collectables.
Noi li abbiamo intervistati, ecco cosa ci siamo detti!
Ciao ragazzi! Se vi chiedessimo di descrivere il vostro progetto come ce ne parlereste?
Antics & Collectables è un progetto basato sulla collaborazione.
Il parallelo da cui si ispira è l’idea di un negozio di antiquariato e oggettistica. Gli oggetti al suo interno sono ‘oggetti sonori’, nel caso di Breaking Point una canzone, ma potrebbero essere anche elementi più astratti, per esempio un soundscape o una poesia. L’idea è di collezionare e curare arti soniche, frammenti di tempo. Il desiderio è che questi ‘oggetti’ possano emozionare l’ascoltatore stimolando memorie o sogni.
Restando sempre sullo stesso argomento come nascono gli Antics & Collectables?
A livello concettuale nascono nel 2017 durante un viaggio in camper in Australia e la casuale sosta in un negozio di antiquariato e oggettistica con un grosso cartello al suo esterno: Antiques & Collectables.
Al suo interno si trovava di tutto, da mobili vecchi, a quadri, ad oggettistica varia. Dopo aver vagato per vari minuti ci fu la scoperta di alcuni oggetti dal forte impatto emotivo, che stimolarono vivide memorie d’infanzia.
Fu subito chiaro il parallelo col mondo sonoro. È totalmente soggettivo e si lega al percorso di vita di ogni ascoltatore. L’idea è di creare un contenitore dove collezionare oggetti sonori, anche molto diversi tra loro dove l’ascoltatore è invitato alla ricerca delle proprie derive emotive.
A livello pratico il progetto è nato durante la prima quarantena della pandemia, quindi primavera 2020.
Alfonso, produttore e sound designer, registrò nel proprio studio varie sessioni d’improvvisazione elettronica. Vennero ripulite e riadattate per una produzione più tradizionale, basata sulla collaborazione con artisti e musicisti della scena londinese.
Nel primo Ep ci sono vari cantanti, produttori e musicisti, il più presente, che è parte del nucleo di Antics & Collectables è Sam Mitchell, che canta in 3 dei 5 brani presenti sull’EP.
Il 21 ottobre pubblicate il vostro nuovo singolo “Breaking point”: come nasce?
Una volta costruito lo scheletro Edward Wakili-Hick, batterista londinese, ne compose il battito registrandone la batteria.
L’ultimo tassello fu William Nicastro, bassista milanese che aggiunse una linea di basso ipnotica e cerebrale.
Nel vostro singolo si percepiscono una moltitudine di influenze in modo particolare dal funk al jazz fino al soul: quali sono i vostri ascolti del momento?
I quattro musicisti coinvolti nel brano hanno background ed esperienze musicali diverse. Eddie arriva dall’ hip-hop e dal afrobeat ed è anche molto presente nella scena jazz contemporanea inglese. William è un bassista incredibilmente completo, suona dal funk al jazz al rock al reggae.
Sam è un cantautore pop e soul, mentre Alfonso arriva dal sound design e dalle arti soniche più astratte.
Come potete immaginare gli ascolti sono molto vari ed è difficile trovarne un comune denominatore.
Un nome su tutti potrebbe essere quello di L’rain, artista elettronica polistrumentista e cantante soul/RnB di New York.
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Sono nato a Cesena, nel cuore della Romagna, e da sempre mi occupo di musica.
Nel 2017 ho esordito col mio primo album “Don’t Try”, che ho presentato in tour in Italia e Portogallo, inaugurando un progetto musicale solista indie-folk; su un altro fronte, mi dedico da alcuni anni alla realizzazione di colonne sonore per corti e spettacoli di teatro.
Sono laureato in musicologia al Dams di Bologna, e qui ho recentemente iniziato una collaborazione con Radio Città Fujiko, emittente storica del capoluogo.
Ho fondato il sito Now We Rise con l’intento di dare spazio agli artisti emergenti e promuovere la scena culturale e musicale contemporanea.