Simone Corvino ci racconta qual è il suo bellissimo sbaglio

Simone Corvino ci racconta qual è il suo bellissimo sbaglio

Simone Corvino è nato a Washington D.C., ma è cresciuto a Monte di Procida, con l’America nel cuore inizia a scrivere le sue canzoni, il suo nuovo singolo si chiama “A beautiful mistake” ed è stato pubblicato il 6 giugno per NyNa City 91 records. Noi lo abbiamo intervistato!

Ciao Simone, benvenuto! Il 3 giugno pubblichi il tuo nuovo singolo “A beautiful mistake”: ti va di  raccontarci come nasce?  

Nasce in un momento in cui ho iniziato a scrivere un lunghissimo repertorio di canzoni, ispirandomi alla mia  vita vissuta, e come in questo caso ad una mia storia personale. 

A proposito del titolo del singolo, che percezione hai solitamente tu degli errori? Propositiva o meno?  

Gli errori, spesso, sono punto di vista. E lo testimonia proprio il testo della mia canzone “A Beautiful Mistake”,  e talvolta, chi scrive canzoni si ispira proprio agli errori commessi. Penso alla ricerca, nella medicina, che  parte proprio sperimentando e commettendo errori, prima di arrivare a salvare milioni di vite.  

Sappiamo che insieme al singolo ci sarà anche un video, ti va di raccontarci come è nata l’idea?  

È nata insieme al mio produttore Antonio De Carmine Principe, il regista Claudio D’Avascio, con cui abbiamo  raccolto idee comuni sul soggetto, scegliendo un posto della mia infanzia, come Monte di Procida, dove ero  cresciuto, perché ci sono posti che non scegli ma viceversa sono loro a scegliere te. In questo caso ho voluto  scegliere di ricambiare e portarli con me, come loca9on e sfondo alle mie parole. 

A proposito della tua musica invece, c’è qualcuno a cui ti ispiri da un punto di vista musicale?  

Le mie influenze musicali sono il risultato di una giovane vita trascorsa tra gli Stati Uniti e l’Italia, insieme ai  tanti musicisti che frequentavano casa mia. Alcuni degli artisti che ascoltavo di più alle elementari sono  Fabrizio De Andrè, Rino Gaetano, Cat Stevens, Neil Young, ma il vero amore avviene in terza media quando scopro i Beatles. È in quel preciso momento che lasciai arpeggi e solfeggi, ed inizia a portare la mia mini  chitarra elettrica da Antonio De Carmine, in arte Principe.  Antonio mi ha introdotto alla musica che non  insegnano a scuola: The Clash, Joe Strummer, Pixies, R.E.M. e The White Stripes. 

Qui su Nowerise ci occupiamo anche di cinema e letteratura. Lasciaci con un libro e un film che  consiglieresti in questo momento a chi ci legge!  

Come libro consiglio “Slaughterhouse” di Kurt Vonnegut, in italiano “Mattatoio N. 5”.   Come film, consiglio “È Stata la Mano di Dio” di Paolo Sorrentino.

 

 

By |2022-06-20T16:36:21+02:00Giugno 2022|interviste, musica|